da Trent al Bass

Con la bici, a piedi e in arrampicata, partendo e ritornando a Trento

con la Bicicletta fino in Brenta, per fare una Via di Roccia come “ai vecchi tempi”


Premessa

La montagna è nell'anima e nel sangue dei Trentini e il rapporto con essa ha segnato profondamente, fin dall'antichità, la storia della nostra gente. Da qualsiasi angolo del territorio si levi lo sguardo al cielo, le montagne sono sempre lì, incombenti quando fanno da corona al paesaggio, oppure quasi evanescenti quando si perdono in lontananza verso l'orizzonte. Ecco perché fare dell'alpinismo in Trentino è cosa spontanea come ad esempio - andare in spiaggia per i Siciliani.

Già alla fine dell’ottocento comincia la lunghissima serie di imprese dei nostri alpinisti nostrani, spesso impegnati in una sorta di gara con Austriaci, Tedeschi e Inglesi, per firmare le prime ascensioni delle cime più belle e difficili. La maggior parte delle volte si scalavano le montagne per il solo sentimento di piacere e di grande soddisfazione che esse procuravano, molte volte mettendo in gioco la propria vita fino ad essere considerati dalle comunità come “I conquistatori dell' inutile”. Ma è forse proprio questo "inutile" che dà la determinazione e l’energia per raggiungere gli obiettivi.


Anche la bicicletta con la montagna ha un rapporto antico, nato ben prima dell'avvento della mountain bike che lo ha solo continuato, ampliato, modificato. Raggiungere in bicicletta la partenza di un attacco di una via alpinistica era comune prima della motorizzazione di massa. Bisogna ricordare che anche grandi alpinisti hanno frequentato la montagna in bici, alcuni dei quali hanno lasciato sul tema pagine memorabili. Non si può non ricordare, ad esempio, Hermann Buhl, che fece una famosissima solitaria impresa sulla Nord-Est del Badile, dopo aver raggiunto l'attacco in bicicletta. Più recentemente diversi alpinisti, quali ad esempio Kammerlander e Berhault, hanno utilizzato per scelta la mtb come raccordo all'interno di concatenamenti alpinistici.


Anch’io e altri alpinisti nostrani abbiamo fatto la stessa cosa. Io ho già effettuato delle ascensioni in Brenta utilizzando la MTB. Partivo da Madonna di Campiglio paese e arrivavo al Rif Brentei in un ora e venti minuti con tutto l’occorrente sulla schiena per salire in seguito una parete; ho fatto il concatenamento estivo Presanella – Tosa nel 1992 con Polla Marco in poco più di 11 ore con 6000 m di salita; ho collegato in invernale la Cima Tosa e la Presanella –nel 1992 con Nicolini Franco in poco più di 12 ore con 5000 m di salita; ed inoltre ho fatto il recente concatenamento estivo delle Tre cime Bondone – Cima Stivo – Cima Altissimo (nel Giugno 2006) con la Guida Alpina Calzà Paolo in 15 ore anche qui con oltre 6000 m di salita e 135 km in bici.


Con Calza GiamPaolo e Glauco Maffei volevamo ricordare i nostri vecchi alpinisti Trentini che salivano da Trento verso il Brenta in bici per salire le sue pareti di roccia. Tutto il tragitto è stato effettuato in autonomia portandoci, come allora, tutto il materiale di arrampicata negli zaini. Ci siamo procurati, 

del materiale leggero e tecnico appositamente per l’avventura non tralasciando l’abbigliamento che è stato studiato specificatamente per l’ascensione.


COM’E’ ANDATA

Dopo l’ennesimo ritrovo “super mattutino”, alle ore 03.45 ci siamo recati a Trento per i preparativi della partenza avvenuta alle ore 05,00 dalla Piazza del Duomo.

Dopo le fotografie di rito, scortati da due ottimi motociclisti del Moto Club di Trento, Andrea e Stefano, ci siamo subito messi a fare il “trenino” e con andatura elevata abbiamo percorso la Via Brennero in direzione di Lavis e Mezzolombardo raggiunto alle ore 05,30. Dopo una breve pausa, per l’assetto vestiti, all’incrocio con la strada per Andalo, siamo saliti verso la Paganella che iniziava ad essere lievemente illuminata dalla prima luce dell’alba.


Dopo il passaggio a Fai della Paganella, ore 06,30, ci siamo diretti ad Andalo, ore 07,00 e in salita, alla località di Pradel, 07,30. Qui finiva la strada e iniziava il sentiero verso il Gruppo di Brenta. Naturalmente non ci siamo fatti scappare qualche foto di gruppo con, sullo sfondo, il Campanil Basso che era illuminato dal primo sole. Scortati dai due fedeli accompagnatori ancora per un breve tratto, ci siamo diretti, poi da soli, al Rif Croz dell’Altissimo raggiunto alle ore 08,00.


Fin qui tre ore di bicicletta con circa 1600 m di dislivello in 47 Km, tre dei quali di puro sentiero; il tutto fatto con il materiale d’alpinismo, scarpe e vestiti, in spalla, per essere autonomi al 100%. Poi, in poco meno di due ore a piedi, per arrivare alla forcella del Campanil Basso, ore 10,20, raggiunta passando per il Rif. Selvata e la Busa degli Sfulmini. Fino a questo punto “ci siamo concessi” anche delle pause, per le foto, i cambi e i ristori durate in tutto circa una cinquantina di minuti.


Appena oltre c’è “l'attacco della parete”. Con la collaborazione fotografica di Glauco Maffei (che si è fermato a questo punto) abbiamo iniziato salendo la parete Est del Campanil Basso per la famosa “Parete Poli”, poi la prima parte dello Spigolo Fox, fino allo stradone provinciale, e la bellissima Parete Preus (una tra le più famose Vie del Campanil Basso). A parer nostro, dal versante est, una Linea Ideale come il nome del nostro Team. In tutto, circa 250 m di Vie con difficoltà che si sono avvicinate al sesto grado. 

La prima parte l’abbiamo fatta in conserva, fin allo “stradone provinciale” sotto la Preus, poi con due lunghi tiri di corda. Il tutto in circa 1h 15' di arrampicata; alle 11.55 eravamo in cima… dopo sole 6h 55’ dalla partenza in bici a Trento. Eravamo saliti diverse volte sul Campanil Basso ma il sapore della “conquista”, questa volta è stato diverso: il fatto di averlo desiderato da lontano e con le proprie gambe ci ha fatto gustare la salita e l’arrivo in cima come mai prima d’ora. Venticinque minuti di meritato riposo in cima… oltre a qualche foto e qualche ripresa video.


Ora non ci “rimaneva altro che fare rientro a Trento”. La discesa in corda doppia l’abbiamo fatta in soli venticinque minuti con una corda da sessanta metri (l'unica che abbiamo portato in bici e che abbiamo usato in via). Poi giù, di corsa alle bici, 1000 m più in basso. Al Rif Croz Altissimo, che abbiamo raggiunto alle ore 13,50, c’era Glauco che ci aspettava per l’ennesimo cambio assetto per ricavalcare le nostre fedeli biciclette. Da qui, in leggera salita fino a Pradel, ore 14.25. Discesa ad Andalo, ore 14.35, piccola risalita per “scollinare” a Fai della Paganella, ore 14.50 e, finalmente in picchiata a più di 80 km/h a Mezzolombardo, ore 15.05.


Mancava l’ultimo tratto in piano: il più faticoso, noioso e per dipiù trafficato. La nostra “ammiraglia motociclistica” è stata utilissima e quasi professionale: una vera e propria scorta che ci ha “pilotati” fino a Trento. Nell’ultimo chilometro una foratura di “Trota” non ha frenato la nostra andatura che ci ha fatto terminare la nostra “gita domenicale” in 10h 25’ con l’arrivo in Piazza del Duomo alle ore 15.25. Tre ore prima eravamo ancora in cima al Basso.


Durante tutto il giro siamo rimasti in comunicazione con Trento (Piazza del Duomo) dove c'era Ugo Merlo, un bravo e appassionato giornalista che faceva da "cicerone" e da spiker" alla gente incuriosita dallo stand che abbiamo allestito con gli striscioni dei nostri sponsor: MONTURA – CAMP – SALECE – LASPORTIVA – APT TRENTO; le foto del tentativo dell'impresa, i volantini e un computer dove veniva aggiornata, volta per volta, la nostra posizione. Come la ciliegina sulla torta, è intervenuta anche la RAI che è venuta a riprendere l'arrivo e che, con l'aiuto delle nostre riprese fatte durante la "passeggiata", ha fatto un montaggio che è andato in onda al TG3 per ben tre volte consecutivamente.


Dati tecnici

Concatenamento fatto il 24 Settembre 2006 in circa 10h 30’ dalle Guida Alpine

Omar Oprandi e Paolo Calza con Glauco Maffei.


ORARI


Partenza a Trento centro 05,00

Rif. Croz Altissimo 08.00

Bocchetta Basso ore 10.20

Cima Basso ore 11.55

Arrivo a Trento ore 15. 25


NUMERI

Difficoltà in arrampicata: 5°+

Dislivello salita: 3200 m

Dislivello discesa: 3200 m

Km in bicicletta: circa 100 km

Dislivello in bicicletta: circa 1500 m


Ore in movimento in MTB: 04h 10'

Ore in movimento a piedi: 03h

Ore in arrampicata: 1h 20'

Cambi - ristori - Doppie - Pause: 2h c.a.


Dislivello Totale salita in MTB: 1600 m

Dislivello Totale salita a piedi: 1200 m

Dislivello Totale arrampicata: 250 m


MATERIALE USATO

Materiale tecnico: CAMP

Scarpe: LASPORTIVA

Occhiali:  SALICE

Abbigliamento:  MONTURA

Abbigliamento MTB: BIKBIKE

MTB: nostra

Fatica: ANCHE !



Durante tutta l’attraversata sono stati fatti circa 25’ di riprese video e moltissime fotografie… materiale che è in fase di preparazione per le serate che saranno ideate per gli appassionati del settore.


Eventuali richieste: Guida Alpina Omar Oprandi Via Segantini 41/3 - 38074 Drena (TN) - 339.8332422

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OMAR OPRANDI

 Guida Alpina e Maestro d'Alpinismo 

 guida.omar@alice.it

 ​339 833 2422  
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