Concatenamento delle Tredici Cime del Ghiacciaio del Careser da Nord a Sud

Camminata e scialpinismo

a cura della Guida Alpina Omar Oprandi 07 Maggio 2016


Regione: Trentino;

Alpi: Alpi Occidentali - Retiche - Gruppo Ortles Cevedale;

Punto di partenza: Val di Peio, Mga Mare 1972 m;

Esposizione: SW – SE;

Quota massima: 3396 m Cima Venezia;

Dislivello di salita: 2600 m;

Sviluppo traversata: 24 Km;

Difficoltà: BSA – II°;

Punti di appoggio: Mga Mare 1972 m; Casa Enel 2603 m; Rif Larcher 2608 m;

Tipo di salita: in gran parte su creste di neve e roccia. Terreno alpinistico;

Periodo consigliato: Aprile;

Attrezzatura: scialpinistica completa (ramponi e picozza). Si consiglia la corda;

Valutazione: bellissimo itinerario ad anello con panorama grandioso sul gruppo Cevedale;

Data/ora: 07 Maggio 2016. Partenza: 06.45. Arrivo: 13.42. Tempo impiegato: 6h 57’.

 

Introduzione: la Traversata delle 13 Cime del Careser merita di diventare una classica dello scialpinismo Trentino. Una lunga cavalcata, tutta all’interno del Gruppo del Ortles – Cevedale, che si snoda su un sottile filo di cresta tra cime innevate; sullo spartiacque tra Trentino e Trentino Alto Adige. Un percorso che possiede un grande fascino ed una bellezza notevole.

La lunga avventura, che può essere affrontata anche nel verso opposto, permette di toccare ben tredici cime… tutte sopra i tremila metri di quota, immersi nel Parco Nazionale dello Stelvio.

 

Un naturale spartiacque che tocca le cime:

Cima Cavaion 3120 m

Cima Ponte Vecchio 3162 m

Cima Saent 3040 m

Cima Campisol - 3159 m

Cima Careser - 3189 m

Cima Mezzana - 3172 m

Cima Rossa di Saént - 3347 m

Punta Martello - 3357 m

Terza Cima di Venezia 3356 m

Seconda Cima di Venezia 3371 m

Cima principale di Venezia 3386 m

Cima Marmotta – 3330 m

Cima Lago Lungo – 3162 m


Questa traversata sovrasta il Ghiacciaio del Careser, in alta Val di Peio, a Est della Val de la Mare al di sopra del ghiacciaio che alimenta il lago artificiale del Careser che l'Enel sfrutta, attraverso la centrale di Malga Mare, per produrre energia. L'acqua si unisce poi a tutti i torrenti della Val de la Mare formando così il Noce Bianco, che a Cogolo si aggrega con il Noce Nero creando il fiume Noce. Il Ghiacciaio è situato a una quota media di 3100 m e le cime che lo abbracciano, gli fanno da cornice e alimentano la sua formazione.


Questa corona di vette, essendo sul confine tra il Trentino e il Trentino Alto Adige hanno una caratteristica in comune: quella di poter essere raggiunte da diverse vallate.

  • le Cime: Saent, Campisol, Careser, Mezzana e Rossa di Saént vengono generalmente raggiunte dalla Val di Rabbi; 
  • mentre la Punta Martello e la Cima Marmotta dalla Val Martello o dalla Val di Peio;
  • anche le Cime Venezie esigono un avvicinamento simile a quelle precedenti, ma solitamente, esigono una parte finale che passa attraverso le creste. Queste cime, infatti, non sono facilmente raggiungibili direttamente dai ghiacciai.
  • la salita delle tre Venezie è più solitamente eseguita dalla Val Martello, per la Vedretta Alta;
  • infine le Cime Lago Lungo, Cavaion e Ponte Vecchio vengono generalmente salite dalla Val di Peio.


In tutti i casi, l’accesso dalle vallate non è tecnicamente impegnativo, ma risulta lungo e faticoso. Anche solo per raggiungere la quota di 3000 m, si devono superare:

  • dalla Val di Rabbi, un dislivello di 1600 m
  • dalla Val di Peio, un dislivello di 1100 m
  • dalla Val Martello, un dislivello di 1000 m


Viene quindi richiesta una buona preparazione fisica e un’attrezzatura completa da scialpinismo (corda, piccozza e ramponi).


Accesso: Si raggiunge Mga Mare 1972 m, inizialmente dalla Val di Sole poi, attraverso la Valle di Pejo, sino a Cogolo dove in centro al paese si stacca sulla destra la lunga strada carrozzabile per Mga Mare fino a raggiungere il parcheggio direttamente al termine della strada.

 

Descrizione dell’itinerario e orario di passaggio:

 

Mga Mare 1972 m - 6h 45m – Cima Cavaion 3210 m - 8h 31m: lasciata l’auto a quota 1972 m si segue il sentiero ben tracciato (nr 123 - direzione Est), seguendo le indicazioni per il Lago Careser sino al margine destro della diga presso un edificio a quota 2603 m (fin qui potrebbe non esserci neve) 7h 35m. Dalla diga si perde un po’ di quota per poi piegare verso destra. Si segue una valletta che piega leggermente verso Sud, si supera un tratto ripido e si guadagna un pendio più dolce che porta nei pressi della cima che si raggiunge con gli sci ai piedi 8h 31m.

Un vero e proprio “balcone panoramico” dal quale si può ammirare gran parte della nostra traversata. Verso Nord si vede di fronte a noi la nostra prossima meta che si innalza con una buona pendenza. Sarà il pendio che dovremo affrontare (si potrà notare che è preferibile evitare sia la cresta diretta che i pendii alla completa destra, scegliendo di risalire in linea retta verso la vetta leggermente a destra della cresta rocciosa principale.

 

Cima Cavaion 3210m - 8h 31m – Cima Ponte Vecchio 3162 m - 8h 51m: si scende facilmente verso la spalla che unisce le due cime. Al termine ci si sposta a destra per risalire (noi l’abbiamo fatto senza sci) un ripido pendio innevato, in direzione di una fascia rocciosa che rimane leggermente sulla destra. Si supera questa fascia rocciosa attraverso un canalino/diedro (ev con la corda) poi si raggiunge la cresta.

A questo punto non è possibile sbagliare, puntando direttamente verso la croce di vetta dedicata alla Guida Alpina Dino Marinelli, deceduto sul Campanil Basso. Questa è la cima che permette di vedere tutta la traversata che ci aspetta ancora.

 

Cima Ponte Vecchio 3162 m - 8h 51m - Cima Saent 3001 m - 9h 07m - Cima Campisol 3159 m - 9h 29m - Cima Careser 3188 m - 9h 40m: le prossime tre cime son ben visibili davanti a noi con la caratteristica di avere un facile accesso e di non essere molto slanciate; proprio per questo, sulla larga cresta nevosa che le unisce, suggerisco di “gestire” l’uso delle pelli di foca, in modo di fare più strada possibile pattinando o usare le pelli anche nelle brevi discese.

Si inizia scendendo verso Nord con una lunga diagonale su terreno ripido fino a raggiungere il largo spartiacque tra la Val di Pejo e la Val di Rabbi. Lo si segue facilmente, su pendenze più lievi, aggirando qua e la dei piccoli dossi, fino a raggiungere in un primo momento la Cima di Saent 9h 07m e in seguito, con un lieve dislivello, la Cima Campisol 9h 29m che è la prima a far da cornice al Ghiacciaio del Careser. Dalla Cima Campisol si piega verso Est, seguendo in leggera discesa la cresta innevata, per poi proseguire verso la facile Cima Careser9h 40m.

 

Cima Careser 3188 m - 9h 40m – Cima Mezzena 3172 m - 9h 51m - Cima Rossa di Saént 3347 m - 10h 13m: con breve ma bella sciata, si scende sul versante opposto fino alla Bocca di Saent Sud 9h 45m per risalire brevemente, su terreno più ripido, alla Cima Mezzena 9h 51m. Anche questa cima è panoramica, e offre una “zummata” sul percorso fatto fin qui e su quello da fare ancora. Infatti ben visibile davanti a noi si potrà vedere la lunga spalla che condurrà alla prossima meta. Dopo una breve discesa che porta alla Bocca di Saent Nord, si piega leggermente verso Ovest, seguendo facilmente la spalla che porta alla “lontana” Cima Rossa di Saent 10h 13m.


Cima Rossa di Saént 3347 m - 10h 13m - Punta Martello 3355 m - 10h 28m: sempre per cresta nevosa si scende sull'opposto versante in direzione Ovest abbassandosi, alla fine, anche sul lato Altoatesino. Si raggiunge la sella tra le due cime, dove si dovrà cambiare assetto per affrontare l’ascesa alla Punta Martello. A tre quarti di salita si passa nei pressi di una parete di roccia (che si lascia sulla destra) dove un tratto di terreo ripido e una cresta piuttosto stretta, solitamente, rendono necessario fissare gli sci sullo zaino. Ma il tratto è breve e poco dopo si potrà di nuovo proseguire con gli sci ai piedi fino a toccare la nova vetta 10h 28m. La Punta Martello è solo un semplice “assaggio” del terreno che troveremo sulle ultime tre Cime Venezia.


Punta Martello 3355 m - 10h 28m - Terza Cima di Venezia 3356 m - 10h 43m: la cresta da affrontare in discesa non presenta alcuna difficoltà e la si affronta con una piacevole sciata che “ci porterà” a raggiungere l’evidente sella nevosa (altro comodo ed evidente valico tra il Tentino e l’Alto Adige) tra queste vette. Alla base della facile cresta si dovranno rimettere le pelli per affrontare il dolce pendio che sale dritto fino alla Terza Cima di Venezia.


Terza Cima di Venezia 3356 m - 10h 43m - Seconda Cima di Venezia 3349 m - 11h 17m: ci si mantiene inizialmente sul filo nevoso di cresta cercando di evitare alcune sporgenze rocciose, perdendo quota e assecondando l'andamento del terreno che ora è più ripido delle cime precedenti. Ad un certo punto la cresta diventa impossibile da percorrere con gli sci ai piedi e quindi si dovrà scendere sul pendio di destra (in territorio Altoatesino) che, con una lunga diagonale, ci condurrà verso il prossimo versante a destra della cresta, che sale in direzione della Seconda Cima di Venezia.


Seconda Cima di Venezia 3349 m - 11h 17m - Cima principale di Venezia 3386 m - 11h 24m: si prosegue sempre sulla cresta evitando i passaggi più esposti sfruttando i pendii di destra, sempre sul versante Altoatesino, sino alla base occidentale di Cima Venezia che si raggiunge senza grosse difficoltà.

Il tratto di concatenamento che unisce le Tre Cime di Venezia non richiede grandi sforzi fisici dato che il dislivello per “far toccare” queste cime non è mai esagerato. D’altro canto, invece, serve una buona dose di orientamento in quanto, in tarda primavera, sono poche le tracce che si possono trovare a queste quote e su questi tratti tra una cima e l’atra. Serve quindi una certa esperienza per saper individuare il percorso migliore che comunque può cambiare notevolmente a secondo delle condizioni nevose e meteorologiche.


Cima principale di Venezia 3386 m - 11h 17m - Cima Marmotta – 3330 m - 12h 07m: questo è il tratto più ostico della traversata e non è assolutamente da sottovalutare. Si devono evitare alcuni tratti rocciosi e faticosi (ed inutili) saliscendi su pendenze sostenute. A grandi linee il suggerimento generale è quello di mantenere sempre il filo di cresta. Soluzione che rimane sempre la più indicata per tutto il percorso delle Tredici Cime.

La discesa è subito ripida e rimane sulla spalla occidentale che unisce Cima Venezia a Cima Marmotta. Poco dopo però la cresta diventa troppo affilata e quindi si è obbligati ad abbandonarla per affrontare il versante Nord con una discesa che presenta il tratto più ripido dell'intera traversata 11h 29m. Al termine di questa breve discesa, dopo un ennesimo cambio assetto discesa/salita, per ci si sposta ancora sulla cresta seguendola con dei brevi saliscendi, arrancando su terreno assolutamente ostico e molto affilato (per noi è stato il momento più delicato). Su questa parte dell’attraversata si deve prestare molta attenzione alle eventuali cornici di neve ed eventualmente è consigliabile assicurarsi con l’uso della corda.

Quando diventa impossibile proseguire in cresta si scende, sempre su terreno ripido (ma questa volta più facile) sul versante Nord per raggiungere, verso sinistra, la traccia che sale dalla Val Martello. Questa porta, molto più facilmente sulla vetta di Cima Marmotta.


Cima Marmotta – 3330 m - 12h 07m - Cima Lago Lungo – 3162 m - 12h 36m.

Il tratto che “collega” queste due cime non è altro che una lunga e facile discesa, in gran parte fatta diagonalmente, che porta velocemente, in direzione sud, verso la prossima meta. Poco prima di raggiungere la Cima Lago Scuro, per comodità, si deve però salire una “quota” 12h 33m sulla destra che permette di far seguire la grande “schiena d’asino” che porta più facilmente sull’ultima delle tredici cime.


Cima Lago Lungo – 3162 m - 12h 36m - Mga Mare 1972 m – 13h 42m. Tot 6h 45m

La Cima di Lago Lungo è l’ennesimo “balcone panoramico” dal quale si può osservare totalmente la nostra traversata, e dal quale si possono contare tutte le cime salite. Verso Sud, invece, si vede il nostro prossimo tragitto che inizia con una ripida discesa in direzione del Lago di Careser. Per raggiungerlo è preferibile spostarsi sulla spalla Est, la quale, più in basso, permette di “entrare in parete”. I pendii sono ripidi ma molto aperti e, seguendoli in diagonale verso destra, conducono nel lungo avvallamento che, dopo un falsopiano, conduce sulle tracce del sentiero estivo che taglia in diagonale il pendio di Cima Cavaion e di Cima Ponte Vecchio per arrivare, con qualche spinta di pattinato sulla diga del lago 12h 51m.

Dopo aver recuperato le scarpe da ginnastica (lasciate in mattinata) si prosegue, ancora con gli sci nei piedi, sulle ultime lingue di neve fin dove è possibile e infine sul sentiero fino alla macchina a Malga Mare che raggiungiamo alle 13h 42m. Per un totale di 6h 45m.


Note: La traversata delle 13 Cime del Careser è un tour scialpinistico di estrema eleganza e di grande respiro. Il percorso, nel suo insieme, non è molto difficile… ma mai banale. Si devono ricercare ottime condizioni meteo e di innevamento che significano maggior sicurezza.

Presenta dei tratti esposti e di “difficile interpretazione” non essendo presenti sul luogo, indicazioni e tantomeno tracce precedenti.

E’ necessario saper trovare in autonomia i punti di passaggio più adeguati che, ripeto, sono solitamente sul filo della cresta. I tratti più complessi sono due: il ripido pendio di Cima Ponte Vecchio dove è necessario affrontare una paretina di secondo grado; e la cresta tra le Cime Venezia e la Cima Marmotta, molto infida per la difficile individuazione del percorso (l’autore dispone della traccia GPS).

 

Le difficoltà sono estremamente variabili in virtù delle condizioni dell’innevamento.

 

Riuscire, in una sola giornata, ad affrontare un "giretto" simile significa che tutto quello che avevi "progettato" è andato a buon fine: preparazione fisica, materiali, neve, temperature, meteo e… soprattutto, un compagno di gita "al TOP".

Ringrazio ancora della buona compagnia Gabriele Fedrizzi.



Eventuali richieste: Guida Alpina Omar Oprandi - 339.8332422 – guida.omar@alice.it

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OMAR OPRANDI

 Guida Alpina e Maestro d'Alpinismo 

 guida.omar@alice.it

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