Concatenamento a Piedi e Alpinistico

Dolomiti di Brenta - Sulle Vie di Bruno Detassis



Bruno Detassis Il patriarca degli “Alpinisti Trentini”


“Pareti Nascoste” - Le Vie di roccia di Bruno Detassis

di Omar Oprandi 2009.07.09 – 2009.11.09


Aveva solo 16 anni quando salì sulla cima della Paganella, da capocordata, lungo la via normale. Da lassù guardò verso il Brenta, forse proprio allora, sentii che la sua vita sarebbe stata tra quelle rocce e su quelle rocce. E così è stato. Bruno Detassis è stato il capostipite degli alpinisti trentini. Sicuramente un grande dell'alpinismo, un esempio per intere generazioni di alpinisti.


Per noi un’esempio ancora più concreto, soprattutto ora che abbiamo ripetuto alcune sue vie. Solo salendo, “sulle sue pareti”, le Dolomiti di Brenta ci si accorge di come Bruno ricercava linee eleganti, sopratutto naturali da ripetere seguendo uno dei suoi motti… "…cerca il facile nel difficile".


Negli anni trenta molte linee naturali come diedri, fessure, spigoli, ecc, erano ancora inviolate e Bruno ha avuto la fortuna di vivere proprio quest’epoca. Un’epoca d’oro, per quanto riguarda le salite alpinistiche. Avere “a disposizione il Brenta” con poche pareti salite e ancora molto da scoprire è stato per lui una grossa opportunità per tracciare alcune tra le vie più belle. Ma a questo vantaggio dobbiamo sottrarre, visto che a quell’epoca esisteva solo l’alpinismo pionieristico, il disagio per il materiale e i metodi di progressione che erano ancora poco conosciuti e da sviluppare.


Se pensiamo che l’epoca del sesto grado in dolomiti fu inaugurata solo nel 1925, possiamo ben dire che anche lui ne è stato uno dei maggiori fautori. Basti pensare che la maggior parte delle vie che ha aperto sono state fatte proprio negli anni trenta. allora in assenza di materiali specifici, imbracature ecc. si saliva semplicemente con la corda legata attorno al corpo e perciò la sicurezza della cordata era garantita dal fatto di non cadere. E’ vero che esistevano i primi chiodi, ma erano molto difficili da usare, tanto da preferire, se non strettamente necessario, il fatto di non usarli.


Nel Brenta Bruno Detassis ha scritto alcune tra le pagine più belle, vi ha cercato sia le vie più logiche sia quelle più ardite, vi ha accompagnato da Guida Alpina centinaia di persone conquistate dalla passione per il verticale, e vi ha messo le radici. Infatti, dopo una breve gestione del Rifugio XII Apostoli, nel 1949, su invito di Gian Vittorio Fossati Bellani, prese in gestione il Rifugio Brentei, in alta Val Brenta.


Il Rifugio Brentei è stato gestito da lui per tantissimi anni: d’apprima, in compagnia della moglie Nella Cristian, Triestina, maestra dgli sci, conosciuta a Sestriere, che sposò nel 1939 e poi con i figli Claudio e Jalla. Solo negli ultimi anni lasciò la piena gestione al figlio Claudio. Comunque al rifugio cercava sempre d’esserci, almeno per festeggiare il suo compleanno e per ricordare il legame con quelle pareti.


Tornando a parlare delle Vie di roccia, non bisogna tralasciare un altro tassello importante, nella sua carriera: i suoi compagni di cordata. Sopratutto forti arrampicatori, Guide Alpine, oltre che amici, per i quali l'essere tra le montagne, e l'affrontare incognite di una nuova parete, faceva balenare lo stesso lampo, la stessa intima gioia esistenziale che era loro comune. Per ricordarne alcuni: Gino Corrà, Enrico Giordani, Giorgio Graffer, Ettore Castiglioni, Vitale Bramani, Ulisse Battistata, Rizieri Costazza, Giuseppe Pirovano, Marino Stenico, Gianvittorio Fossati Bellani e tanti altri, moltissimi altri.


Quest’estate, su alcune delle sue vie di roccia, è il Bruno che abbiamo riscoperto: una persona semplice ma molto profonda, un amico al quale chiedere in ogni momento un consiglio, un’alpinista che trasmetteva sicurezza a prima vista.


“Pareti Nascoste”

Le Vie di roccia di Bruno Detassis


Il perché della ripetizione di alcune Vie di roccia di Bruno Detassis è subito detto:

tutto è iniziato un giorno di primavera con la semplice e comune voglia di andare in montagna. E’ stato allora che con i “soliti” sci nei piedi abbiamo salito alcune, poco o per nulla frequentate, cime del Brenta Settentrionale, tra cui anche la probabile prima salita e discesa della Cima Pietra Grande. Durante quell’uscita uno sguardo alle pareti del Sasso Alto ha innescato in noi la voglia di fare anche dell’altro.


Poche settimane dopo, infatti, eravamo di nuovo in Val Gelada, ancora con gli sci, ma questa volta, solo per raggiungere l’attacco di uno stupendo e ripidissimo canale di ghiaccio e roccia. Una bellissima salita condita dal fatto che su quelle pareti, forse, eravamo i primi a salire.


E’ stato proprio durante il rientro da questa ennesima uscita che, tra una chiaccherata e l’altra, abbiamo deciso, innanzitutto di rimanere in Brenta e, in secondo luogo, di continuare con l‘arrampicata e l‘ulteriore scoperta/riscoperta delle “Pareti Nascoste” che questo nostro amato gruppo dolomitico poteva riservarci.


Le idee ed i progetti che tenevamo nel cassetto erano molti, ma questa volta la nostra nuova esperienza in montagna voleva essere diversa dalle precedenti. Non più stabilire un primato o un nuovo concatenamento, ma semplicemente andare in montagna per il puro gusto di farlo, senza correre, e con le giuste pause.


Perché, allora, non rimanere in Brenta ad arrampicare ? Arrampicare… un’attività che richiede concentrazione e quindi di per sè un’attività lenta, proprio ciò che volevamo.


La decisione era stata presa: “vivere il Brenta arrampicando“. Ma su quali linee, su quali Vie di roccia ? La scelta più naturale, la più bella: ripercorrere ciò che Bruno Detassi aveva fatto! Un ulteriore modo per ricordarlo ancora una volta a modo nostro.

Quindi, ci siamo messi subito al lavoro: semplicemente sfogliando la guida delle “Dolomiti di Brenta” (Cai-Tci - di Gino Buscaini ed Ettore Castiglioni del 1977). Facendo questo è venuto subito in evidenza che, senza contare alcune grandi varianti, di vie di roccia di Bruno Detassis, ne abbiamo trovate più di 75!


Per rimanere in linea con l’idea che questa volta non dovevamo correre, ne stabilire un primato, abbiamo deciso di ripercorrerne solo alcune: includere certamente le più belle e famose ma anche non tralasciare quelle che sono sempre più abbandonate… proprio sulle “nostre pareti nascoste“.


L’avventura è iniziata il 19 Luglio 2009 con il Brenta ancora ricoperto dalla neve, ed‘ è terminato in una fredda giornata di inizio Novembre. In diciotto giornate complessive, abbiamo ripercorso poco più di una trentina di Vie: certe famose e ripetute e certe meno conosciute, praticamente “intatte”, come le aveva salite Bruno Detassis la prima volta. Dai capolavori come le Vie sulla Tosa, sulla Brenta Alta, sul Crozzon, sul Croz dell’Altissimo ad altre, forse meno rilevanti, ma sicuramente altrettanto ardite.


Naturalmente sappiamo che “tra le righe” si capirà che l’abbiamo fatta “a modo nostro”: se possibile salendo anche più di una via al giorno. Sono infatti i concatenamenti, il nostro modo di andare in montagna. Un “metodo“ che ci ha sempre contraddistinti, ma questa volta, di proposito, senza il cronometro in mano. Lo abbiamo fatto nelle pause che il lavoro ci offriva, senza l’intenzione di farlo con continuità. Ci siamo trovati di volta in volta con la semplice voglia di frequentare il Brenta, come aveva fatto lui. L’intento principale è stato quello di conoscere e far conoscere, ancora una volta, quello che lui aveva fatto.


Vie di Bruno Detassis fatte

- Prima giornata d’arrampicata. - Partenza dal Rif. Croz Altissimo. - 19.07.09 -

01 - 4° CAMPANILE DEGLI ARMI ca 2660 m - SPIGOLO N.E. - B. Detassis, Ziza DeGrandi, Paolo Graffer, Vittorio Tranquillini - 01 08 1939 - IV° “difficile” - 200m.

02 - CIMA DEGLI ARMI BASSA 2706 m - CRESTA E. - B. Detassis, Renata Sutter - 28 07 1942 - IV-° - 220m.

03 - CROZ DEL RIFUGIO - CAMPANILE TERESA 2615 m - SPIGOLO S.O. - B. Detassis, Pino Fox - 13 09 1935 - IV° - 120m.


- Seconda giornata d’arrampicata. - Dopo notte al Rif. Pedrotti. - 20.07.09 -

04 - CIMA TOSA 3173 m - TORRIONE CRESTA S.S.E. - Giorgio Graffer, B. Detassis - 13 08 1937 - VI-° - 300m.

05 - CIMA MARGHERITA 2845 m - PARETE S.O. - Via Fessura B. Detassis, Nello Bianchini, Maria Casè, Gino Corrà - 28 08 1932 - V° - 280m.


- Terza giornata d’arrampicata. - Partenza dal Rif. Croz Altissimo. - 21.07.09 -

06 - CROZ DELL’ALTISSIMO 2339 m - PARETE S.S.O. - CIMA N.O. - B. Detassis - Enrico Giordani - 30 07 1936 - VI-° - 950m.


- Quarta giornata d’arrampicata. - Partenza dal Rif. Vallesinella. - 22.07.09 -

07 - TORRIONE DI VALESINELLA 2462 m - PARETE O. - B. Detassis, Bruno Dallagiacoma, Ziza de Grandi - 17 07 1941 - IV° - 160m.

08 - CASTELLETTO DI MEZZO 2571 m - PARETE S. - B. Detassis, Rizieri Costazza, Ziza DeGrandi, E. Lomazzo - 09 08 1939 - V° - 200m.


- Quinta giornata d’arrampicata. - Dopo notte al Rif. Tuckett. - 23.07.09 -

09 - XII TORRE DI CIMA BRENTA 2990 m - SPIGOLO N.E. - B. e Catullo Detassis - 01 08 1951 - V+° - 280m.

10 - 167 - CASTELLETTO BASSO DI MEZZO ca 2550 m - TORRIONE EST - PARETE S. - B. Detassis, B. Dellagiacoma, Ziza de Grandi - 13 ? o 14 07 1941 - IV° - 180m.


- Sesta giornata d’arrampicata. - Partenza dal Rif. Croz Altissimo. - 26.07.09 -

11 - BRENTA ALTA 2960 m - PARETE N.E. - B. Detassis, Enrico Giordani, Ulisse Battista. Via delle Guide - 14-15 08 1934 - VI-° - 500m.


- Settima giornata d’arrampicata. - Dopo notte al Rif. Pedrotti. - 27.07.09 -

12 - CROZZON DI BRENTA 3135 m - PARETE E.N.E. - B. Detassis, E. Giordani. Via delle Guide - 02 08 1935 - V+° - 800m.

13 - BRENTA ALTA 2960 m - PARETE S. - B. Detassis, G. Corrà - 14 08 1932 - V-° - 120m.


- Ottava giornata d’arrampicata. - Partenza dal Rif. Vallesinella. - 29.07.09 -

14 - TORRE DI BRENTA 3014 m - PARETE S.O. - B. Detassis, E. Giordani, Ulisse Battista, Pompeo Marimonti - 23 08 1934 - V° - 400m.

15 - CIMA MOLVENO 2917 m - PARETE S.O. - B. Catullo e Claudio Detassis, Raffaella Cozzi, Via Quintavalle - 13 09 1964 - IV° - 250m.

16 - TORRE PRATI ca 2680 m - CAMINO N. B. Detassis, Natale Vidi - 01 08 1938 - III° 170m


- Nona giornata d’arrampicata. - Dopo notte al Rif. Alimonta. - 30.07.09 -

17 - CIMA MANDRON 3040 m - SPIGOLO S. - DEL BARBACAN - B. e Catullo Detassis - 04 07 1954 - V° - 600 m.


- Decima giornata d’arrampicata. - Partenza dal Rif. Cacciatori. - 02.08.09 -

18 - DOSS DI DALUN 2680 m - PARETE N. - B. Detassis - E. Castiglioni - 24 07 1933 - V° molto sostenuto - 450m.


- Undicesima giornata - Partenza Bocca Armì (elicottero - 1h lavoro sentiero) - 11.08.09 -

19 - PUNTA OCCID. DI CAMPIGLIO 2876 m - PARETE S. - B. e Catullo Detassis, Cesare Maestri; Ezio Alimonta, Claudio Detassis - Via Tre Generazioni - 26 08 1976 - V° - 350m.

20 - ROCCA DELLE VAL PERSE 2907 m - CRESTA S.E. - B. Detassis, Enrico Bozzi - Gianvittorio Fossati Bellani - 18 08 1948 - IV° - 400m.


- Dodicesima giornata d’arrampicata. - Partenza dal Rif. Croz Altissimo. - 13.08.09 -

21 - CIMA BRENTA 3150 m - PARETE E. - B. Detassis, Marino Stenico; Carlo Sebastiani, Marco Franceschini - 27 07 1947 - VI° - 450m.


- Tredicesima giornata d’arrampicata. - Partenza dal Rif. Pedrotti. - 19.08.09 -

22 - TORRIONE COMICI ca 2600 m - CATENA DEGLI SFULMINI - PARETE O. - B. Detassis – Sandro Disertori, Renzo Graffer, Cesare Scotoni e W. Sgorbati - 24 08 1941 - V+° - 250m.


- Quattordicesima giornata d’arrampicata. - Partenza dal Rif. Vallesinella. - 25.08.09 -

23 - TORRE LIDIA - CASTELLETTO BASSO DI MEZZO ca 2550 m - PARETE S. - B. Detassis  – Serafino Serafini - 29 09 1948 - VI° - 160m.

24 - CIMA FALKNER 2999 m - PARETE O. S. O. - B. Detassis – Ferruccio Ferretti, Sandro Derafini - 21 06 1947 - V+° - 350m.

25 - TORRE ZIZA - CASTELLETTO BASSO DI MEZZO ca 2550 m - PARETE S. - B. Detassis , Bruno Dallagiacoma, Ziza de Grandi - 13 07 1941 - V-° - 160m.


- Quindicesima giornata d’arrampicata. - Partenza dal Rif. Cacciatori. - 11.09.09 -

26 - CIMA TOSA 3173 m - PARETE S. O.- B. Detassis , E. Castiglioni - 01 08 1933 - IV° - 300m.

27 - TORRE FRISANCO 2600 m - PARETE S. O.- B. Detassis , E. Castiglioni - 11 09 1974 - IV° - 250m.


- Sedicesima giornata d’arrampicata. - Partenza dal Rif. Vallesinella. - 03.10.09 -

28 - CAMPANILE DEI BRENTEI 3040 m - PARETE S. O.- B. Detassis, Catullo Detassis, Claudio Detassis, Ugo Lorenzi - 10 09 1975 - V° - 300m.

29 - CIMA DEI ARMI 2951 m - PARETE S.S.O. - B. Detassis, Catullo Detassis, Claudio Detassis - 09.09.64 - V° 220m.


- Diciassettesima giornata d’arrampicata. - Partenza dal Rif. Vallesinella. - 15.10.09 -

30 - CORNA ROSSA 2350 m - I TORRIONE - SPIGOLO S.E. - Bruno Detassis, Natale Vidi – --.08.46 - IV° + 200m.

31 - CORNA ROSSA 2350 m - II TORRIONE o TORRIONE SAT - SPIGOLO S.E. - Bruno Detassis, Nella Detassis – 20.09.42 - IV° 200m.

32 - CORNA ROSSA 2350 m - III TORRIONE o TORRIONE LANCERI - PER IL CAMINO DI SINISTRA - Bruno Detassis, Natale Vidi e due militari Lancieri – --.09.45 - IV+° 200m.


- Diciottesima giornata d’arrampicata. - Partenza dalla cima della Paganella. - 04.11.09 -

33 - PAGANELLA 2125 m - PARETE S.E. - Bruno Detassis, Pedrotti, Corrà, Bianchini – 18.09.32 - V° 300m.


Pensiamo che avendo ripetuto alcune delle “opere del grande maestro” (che ci ha lasciato l’anno scorso - 09 maggio 2008), sia stato il modo più bello per salutarlo una volta ancora e per essergli nuovamente grati per quello che ha fatto e di ciò che ci ha lasciato.


La nostra “nuova avventura” è terminata… ma solo fisicamente. Ora ci rimane il doveroso compito di stilare un resoconto. Questo non vorrà essere soltanto un insieme di informazioni, ma anche, e soprattutto, uno stimolo, la molla per la riscoperta di uno dei personaggi più luminosi della storia dell'alpinismo Trentino e non solo. Inoltre, ci auguramo, per la riscoperta delle sue fantastiche Vie di roccia.



Le nostre considerazioni finali


La nostra avventura si è inserita in un momento in cui l'alpinismo non fa notizia se non per dimostrare record estremi (molto spesso legati a fatti anche luttuosi) inoltre, solo per pura coincidenza, questo nostro progetto si è realizzato proprio durante "L’anno delle Dolomiti". Grazie a questa particolare attenzione dedicata alle nostre montagne, abbiamo trovato un seguito inaspettato (almeno per quanto riguarda il nostro mondo) con vari siti internet, blog, mail ecc; ma noi teniamo a sottolineare, ancora una volta, che l’idea è partita con l’unico obbiettaivo, e con la chiara volontà, di ricordare il grande Bruno Detassis, "Il Re del Brenta", e le sue incredibili Vie, aperte in tantissimi anni di esplorazione; con la sola voglia di scrivere “un’altra pagina” in suo ricordo.


Come abbiamo gia detto altre volte: è vero che abbiamo salito anche più di una via al giorno; ma questa volta, di proposito, senza alcuna intenzione di stabilire un "primato". Facevamo questo perché ci sentivamo liberi di farlo, e perché il progetto di ripetere una via doveva essere seguito dal fatto di doverla collegare ad un’altra. Era una nuova idea che ci piaceva molto. Un metodo nuovo di studiare le pareti del Brenta: sia per individuare le Vie di Detassis da salire, sia per poi collegarle con una nuova parete e una sua altra via. Ma tutto questo l’abbiamo fatto in contraddizione con il nostro stile perchè abbiamo preferito non fare del tempo il parametro principale.


Abbiamo scelto e salito trentatre itinerari, tra cui alcune Vie famose sulla Tosa, sulla Brenta Alta, sul Crozzon e sul Croz dell'Altissimo, miscelandole ad altre meno conosciute, praticamente "intatte", come le aveva salite Bruno Detassis la prima volta. Il tutto per rivivere l’etica e lo stile di chi ha pensato alla purezza e alla libertà dell'arrampicata senza condizionamenti.


Molte di queste vie le avevamo gia ripetute, anche in più occasioni. Ci sembrava di avere sotto controllo tutta la geografia del Gruppo di Brenta. Solo la ricerca e la ripetizione di quelle meno frequentate ci ha dato netta sensazione di trovarci, invece, in luoghi completamente sconosciuti e insoliti.


Questa è la precisa conferma che, all’infuori delle grandi classiche, le altre vie sono spesso abbandonate. Possiamo affermare che alcune di queste potrebbero essere, per l’ambiente nelle quali sono inserite, la loro bellezza e la difficoltà, delle “grandi salite“.


Quasi tutte le vie le abbiamo ripetute con l’attrezzatura da arrampicata messa a disposizione dai “nostri tempi“: sia le protezioni veloci, ma anche il fidato martello con una serie di chiodi. Infatti, quasi sempre, abbiamo dovuto integrare le protezioni esistenti con le nostre e, in molti casi, rifacendo totalmente alcune soste.


Durante il nostro girovagare in Brenta, siamo stati testimoni di non poche sorprese. Da quelle più semplici, come il ritrovamento, sulle Punte di Campiglio, di un chiodo “del Bruno” con le sue iniziali impresse, a quelle più serie come, ad esempio, l’aver fatto un soccorso in parete a due giovani ragazzi, ancora inesperti, in grosse difficoltà.


Un’altra sorpresa da segnalare, che ci ha dato molta soddisfazione, è stato il fatto di trovare, sul Campanile dei Brentei, il libro di vetta ancora in condizioni eccezionali con le firme di alcuni alpinisti che hanno fatto la storia dell’arrampicata in Brenta. Oppure la bellissima e poco conosciuta Via della XII Torre di Cima Brenta con uno spigolo finale eccezionale. Anche la ripetizione del famigerato diedro della parete nord del Dos di Dalun ci ha dato belle soddisfazioni. Questi sono solo alcuni esempi delle tante salite che hanno fatto la storia di B. D.


Altro particolare molto interessante che abbiamo scoperto, non solo con la ripetizione di queste salite, ma anche leggendo ciò che su di lui è stato scritto, è stata la profonda conoscenza della storia anche personale della vita di Bruno Detassis. Ripercorrendo le sue vie, si può passare, a piacimento, dagli anni trenta fino agli anni settanta. Solo in questo modo si possono notare anche i livelli di allenamento nei quali Bruno è incappato nella sua lunga attività in montagna.

In ogni caso, ci siamo accorti che e sue vie hanno un comune denominatore: la ricerca di linee eleganti, naturali, da salire seguendo sempre un suo motto: "cerca il facile nel difficile". Per noi è stato proprio un esempio concreto.


Questa esperienza ci ha permesso, non solo, la condivisione di queste osservazioni sulle Vie di Bruno Detassis, ma anche un’ottima panoramica sull'evoluzione dell'arrampicata in montagna di questi ultimi anni.




Eventuali richieste: Guida Alpina Omar Oprandi - 339.8332422 – guida.omar@alice.it



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OMAR OPRANDI

 Guida Alpina e Maestro d'Alpinismo 

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